
La «Strategia climatica a lungo termine della Svizzera» è stata approvata dal Consiglio federale a fine gennaio di quest’anno. Essa contiene le linee guida della politica climatica e stabilisce obiettivi strategici per i vari settori della nostra società. L’obiettivo è il raggiungimento delle emissioni nette pari a zero entro il 2050, in altre parole la Svizzera non emetterebbe più CO2 di quanto i pozzi naturali e tecnici saranno in grado di assorbire. Un pozzo naturale di CO2 è rappresentato attualmente dal bosco, poiché l’accrescimento del legno è superiore alla sua decomposizione e al suo utilizzo.
I vari settori toccati dalla strategia climatica sono molteplici, ma quelli che hanno l’impatto ambientale maggiore sono l’alimentazione, l’alloggio e la mobilità. È in questi settori chiave che abbiamo la possibilità di apportare un concreto contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. SILVIVA si è chiesta in che misura poteva giocare un ruolo nella crisi climatica attuale, e è giunta alla conclusione che l’educazione è il motore di questo cambiamento. Per poter comprendere problemi complessi e favorire la cooperazione tra i vari settori della nostra società, è necessario che quest’ultima includa un pensiero sistemico, la comprensione della natura e che sia applicata in maniera concreta al mondo reale.

Praticamente il cambiamento climatico deve essere trattato in modo che i partecipanti possano esprimere le proprie emozioni a riguardo, possano confrontarsi e trovare soluzioni concrete, e possano trasformare le loro paure in energia positiva per l’azione e il cambiamento. Questo processo deve avvenire a tutti i livelli dell’educazione, sia con le giovani generazione che con gli adulti che hanno concluso da tempo il loro percorso nella scuola dell’obbligo. Così facendo si toccherebbero tutti i livelli della nostra società, andando a favorire conoscenze, competenze e un atteggiamento sostenibile. Un esempio che permette di discutere del cambiamento climatico in maniera partecipativa è quello delle cosiddette «carbon conversations», ossia dei colloqui sul carbonio. Una serie di incontri dove i partecipanti portano la loro prospettiva personale sul cambiamento climatico e aiutati da facilitatori sviluppano una loro strategia per uno stile di vita più sostenibile.
Per implementare un’educazione che consideri i cambiamenti climatici è necessario che tutti gli attori della nostra società uniscano le loro forze e creino una strategia con degli obiettivi concreti applicabili sia dal singolo cittadino che dalle grandi industrie, a favore dell’unico ambiente che abbiamo.
Raffaele Pellegrino, SILVIVA
Questo articolo è apparso sulla rivista Forestaviva di marzo 2021.
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